L’umore tra di noi è sempre alto alla partenza di un evento. Si stacca un po’ dal lavoro d’ufficio, e si entra in un mondo diverso, fatto di contatto con la gente, di appassionati di bici, di gente che ama Trek e di chi si vuole avvicinare al nostro marchio incuriosito. Fatto anche di parole ed emozioni che ci piacciono condividere con chi ha le nostre stesse passioni. Certo, già in partenza il meteo non era dalla nostra parte: sapevamo che avremmo dovuto fare i conti con pioggia, vento e magari anche un po’ di freddo. A partire siamo io, Adam, Picasso e Sniperpanz. 10 gazebo, 42 bici e tutto l’occorrente per far testare in sicurezza le nostre biciclette durante il corso del weekend.
Arriviamo a Rovereto, al centro Sportivo Baldresca, che altri marchi hanno già montato i loro stand. Noi non abbiamo fretta: l’unica cosa che ci preoccupa sono solo i nuvoloni neri che ci girano minacciosi sopra la testa. Il vento aumenta, mettiamo velocemente i pesi e i sacchi di sabbia allo stand per la notte, non vogliamo ritrovarci il sabato mattina con i gazebo volati in alta montagna. Vediamo qualcuno in difficoltà a montare la propria attrezzatura, ci fermiamo volentieri e li aiutiamo, siamo felici noi e anche loro. Ce ne andiamo finite le operazioni di montaggio, e mentre siamo sul furgone diretti all’hotel inizia a piovere in maniera copiosa: abbiamo evitato una bella doccia gelata davvero per poco.
Il sabato sembra non esserci speranza. Piove, piove, e ancora piove. I primi due temerari si avvicinano timidi dieci minuti dopo l’apertura ben consci di ciò che li aspetterà, ma sorridono e sono gentili. Io mi occupo delle iscrizioni, Picasso, Sniperpanz e Adam sono pronti a montare e smontare pedali, prendere altezze sella, tarare ammortizzatori. Il clima tra noi è sempre buono, scherziamo con alcuni ragazzi che chiedono se alcune colorazioni bici le ha fatte Picasso, e noi gli presentiamo il nostro collega Picasso.
Subito dopo pranzo non c’è nessuno. Il vento è forte e la pioggia fitta. Ci copriamo come possiamo e ci mangiamo un panino al volo in attesa che il tempo migliori. Adesso nessuno se la sente di testare.
E poi, quasi d’improvviso, il miracolo. Un timido sole che pian piano si fa spazio, e la gente inizia ad arrivare entusiasta e vogliosa di farsi una bella sgambata.
“Cosa vuole testare?”
“Rail”
“Rail”
“Rail”
“Io una Enduro elettrica”
Ok, un’altra Rail.
L’interesse sulle bici elettriche è enorme, anche se qualche temerario prova la strada bagnata con qualche Emonda, e altri preferiscono divertirsi con la nuova Slash o con la più maneggevole Procaliber.
Il sole ci saluta e se ne va a coricarsi dietro la montagna, allora noi ne approfittiamo per fare un aperitivo con gli altri marchi presenti. Perché sì, sul mercato siamo tutti avversari, ma quando si lavora insieme, soprattutto agli eventi, è impossibile non diventare una cosa unica. A volte si creano anche amicizie, altre volte si sta bene insieme e basta.
La domenica mattina usciamo dall’hotel e ci accorgiamo subito che fa più freddo del mattino precedente. Mettiamo in ordine lo stand e liberiamo le nostre bici dai lucchetti. Le prove sono pronte a partire nonostante tutto.
I primi interessati arrivano qualche minuto prima del test e noi li accontentiamo subito: tanta gente che il giorno precedente non è riuscita a provare le nostre bici elettriche si è alzata presto per riuscire ad accaparrarsene una. Adam si sofferma a spiegare i particolari del motore Bosch ad alcuni interessati, e la gente si mette ordinatamente a lato per ascoltare. I test continuano, nonostante il vai e vieni di nuvole e pioggia che si alternano con qualche schiarita.
Rail sempre in vantaggio come numero di test, con qualche Checkpoint da gravel che inizia a prendere velocità nei bei percorsi disegnati dall’organizzazione. Tutti tornano soddisfatti e anche un po’ bagnati: comunque le bici sono piaciute, e noi siamo felici di aver fatto contenti più di un centinaio di persone in due giorni.
A pomeriggio inoltrato lo scroscio finale definitivo. Tutti tornano alle loro case, magari a guardare il Giro d’Italia sperando di vedere Vincenzo Nibali alzare le braccia al cielo. Noi ne approfittiamo per smontare lo stand, ma sempre con l’iPad acceso sulla corsa Rosa. Anche noi siamo in attesa di scoprire come andrà a finire.
Salutiamo i nostri colleghi presenti agli altri stand e ci diamo appuntamento per il weekend successivo alla quarta tappa dell’Italian Bike Test di Sant’Ambrogio di Torino, dove la speranza è di un tempo più clemente, e la certezza è quella della presenza di tante persone con la voglia di testare di nuovo la nostra gamma di bici.
Ripartiamo, torniamo verso la nostra sede e le nostre case. L’ultimo a salire sul furgone è Sniperpanz, guarda il cielo come se stesse cercando di captare qualcosa che vola. Non so bene cosa. Gli dico che è ora di andare, che le nostre bici non volano.
Per ora.
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