Johnny, prima di tutto: come stai?

Sto bene e sono molto contento del percorso di avvicinamento al debutto. Ho passato un buon inverno, come desideravo, dedicato alla scoperta nuova squadra. Dall’ultima corsa in Cina, a metà ottobre, ho vissuto tre momenti importanti per prendere confidenza con l’ambiente Lidl-Trek. Il team camp negli Stati Uniti e poi i training camp in Spagna. Ho potuto conoscere meglio compagni e staff, testare i materiali, parlare di programmi e preparazione. E’ stato piacevole e costruttivo. Ovviamente ho speso tante ore anche in bici, ma rispetto al passato l’ho fatto con meno pressione, meno stress in vista dei primi impegni. Diciamo che me la sono presa un po’ più comoda ma non per questo sento di essere meno pronto, anzi.

Con quale spirito arrivi alla Volta Valenciana?

Con grande motivazione e fiducia. E’ la prima corsa della mia nuova avventura, sono super entusiasta. La condizione non è al top, ma come accennato è stata una scelta ben precisa. L’ambizione mia e della squadra è raggiungere il primo picco di condizione per le Classiche. Serviva un approccio alla stagione diverso rispetto al passato. Da qui la volontà di un off season più tranquillo, per poi crescere di intensità e qualità. La Valenciana mi dirà a che punto sono, dove devo migliorare, quali sono gli aspetti sui cui concentrare il lavoro quotidiano nelle prossime settimane.

Oltre al risultato, c’è un obiettivo particolare che hai in testa?

Costruire il miglior feeling possibile con i nuovi compagni. Per un corridore con le mie caratteristiche, la squadra è fondamentale per ambire a grandi traguardi. Nei training camp ci siamo allenati sempre insieme e abbiamo simulato la gestione della volata. Sono stati due momenti costruttivi. Ora affrontiamo il primo test in gara. La volata è un meccanismo che non si costruisce con uno schiocco di dita. Serve tempo, specialmente tra corridori che non hanno mai corso insieme su strada. Dobbiamo affinare i meccanismi ed è solo correndo che possiamo diventare un tutt’uno. Abbiamo il potenziale per costruire un gran treno. La voglia di iniziare bene è forte in tutti è questa è la cosa che mi motiva di più.  Sono ottimista.

Riattacchi il numero dopo una grande stagione. Sei pronto per un nuovo confronto?

Devo esserlo! La prima corsa dell’anno serve anche a rompere il ghiaccio nella sfida con gli altri velocisti, c’è curiosità reciproca nel vedersi all’opera, oltre che la voglia di provare a mettere la ruota davanti a tutti. Per arrivare a questo, però, il focus sarà su me stesso e sulla performance come squadra. Dobbiamo concentrarci sul nostro operato, sui nostri obiettivi.

Come proseguirà la tua stagione?

Dopo la Valenciana seguirà un blocco di allenamenti, poi arriverà il primo approccio di Belgio con l’Opening Weekend. A marzo correrò Tireno-Adriatico e Milano-Sanremo, prima di spostarmi ancora al Nord per una full immersion di Classiche, dalla Gent-Wevelgem fino alla Paris-Roubaix passando per il Giro delle Fiandre. E’ un calendario ambizioso e impegnativo, che intendo affrontare step by step. Ho voglia di crescere e imparare, questo è quello che mi chiede anche la squadra.