Tony Arbolino Abbiamo fatto due chiacchiere con Tony Arbolino. Pilota motociclistico italiano

Tony Arbolino Abbiamo fatto due chiacchiere con Tony Arbolino. Pilota motociclistico italiano

Ciao Tony, innanzitutto prima stagione in Moto2. Come valuti questo tuo esordio?

Buono, si poteva fare di più ma c’è sempre da crescere e le belle prestazioni che abbiamo ottenuto sono state una grande conquista…Si deve migliorare sempre tutti, pilota ma anche squadra e poi la coesione con la squadra stessa. La prossima stagione ricomincerò da zero come team perchè passero all’ ELF Marc VDS Racing Team, ma ho già cominciato a conoscere il gruppo ed è una squadra che ha già Vinto dei Mondiali in Moto2, quindi ho grandi speranze.

A che età hai cominciato ad appassionarti a questo mondo? 

E’ stato il primo amore, è quello che ho chiesto sempre alla mia famiglia, e poi l’adrenalina ha subito creato la chimica…Un amore a prima vista.

 

In molti provano a diventare sportivi di alto livello o addirittura campioni. Quali sono gli elementi che differenziano chi ce la fa da chi si trova a dover abbandonare i propri sogni?

La mentalità, il desiderio, la fame di arrivare e di farcela. Un pizzico di fortuna con i risultati al momento giusto, il talento ovviamente, ma se tu ci credi e nella tua testa hai solamente l’obiettivo di arrivare al top nulla ti disturba. E diventa più semplice seguire la strada per realizzare i tuoi sogni. La testa è la parte fondamentale nel poter raggiungere o meno i traguardi che ti eri prefissato.

Molte persone vedono soltanto i vantaggi dell’essere un personaggio mediatico. Ma a quante cose deve rinunciare un ragazzo di vent’anni per essere un atleta di alto livello?

In tutti gli sport, non solo nella moto, il livello sta arrivando all’estremo e ciò ti porta a dover sempre essere in forma, sempre mentalizzato e pronto a lavorare tanto e sacrificare tutto…Più ti sacrifichi più puoi migliorare nella tua attività. Ciò che so è che il mio obiettivo nella vita è solo uno, e farò di tutto per raggiungerlo: farcela ad arrivare al top in questo sport e togliermi tutte le soddisfazioni possibili.

La bicicletta fa parte del tuo restare in forma durante la stagione. Come ti sei avvicinato a questo altro tipo di due ruote, e quanto utilizzi la bici solitamente?

Prima di incontrare Ivan (il mio preparatore) la vedevo un pò come una cosa lontana dal mio mondo, non riuscivo a vederlo come un mezzo per migliorarmi. Poi lui mi ci ha fatto avvicinare, era un professionista dell’ultra distanza…E ho scoperto uno sport che amo e che mi fa stare bene, anche nelle sensazioni: ad esempio la posizione è simile a quella in moto quando corro. Mi aiuta quindi a replicare nell’utilizzo gli stessi muscoli, e poi anche per il cuore è un allenamento importante, per non dire essenziale. Poi poter pedalare su una bici importante e speciale come la mia Trek émonda mi esalta ancora di più.

 

 

Quali sono i tuoi percorsi preferiti quando pedali? 

Ho preferito avere una bicicletta adatta alla salita in quanto i miei percorsi preferiti prevedono sempre lo scalare qualche strada in salita… Mi piace faticare, arrivare in cima senza energie, che ho dato tutto quello che avevo, e più c’è salita più mi piace…È un modo per sfidarmi, e alzare sempre un po’ più in alto l’asticella dei miei obiettivi.

Progetti e sogni per il futuro? 

Essere uno dei Piloti più forti al Mondo della Classe Regina, questo è il mio sogno. Vorrei Vincere anche prima, in Moto3 lo sentivo mio, sentivo di meritarlo e me lo sono sentito un pò togliere con quel secondo posto finale che mi ha lasciato un po’ l’amaro in bocca. Quindi ora testa fissa sul cercare di essere campione in Moto2 e poi arrivare a battagliare con i migliori in MotoGP.

Émonda

La più leggera, la più veloce, la prima in cima ad ogni salita.
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