Ciao Tony, innanzitutto prima stagione in Moto2. Come valuti questo tuo esordio?
Buono, si poteva fare di più ma c’è sempre da crescere e le belle prestazioni che abbiamo ottenuto sono state una grande conquista…Si deve migliorare sempre tutti, pilota ma anche squadra e poi la coesione con la squadra stessa. La prossima stagione ricomincerò da zero come team perchè passero all’ ELF Marc VDS Racing Team, ma ho già cominciato a conoscere il gruppo ed è una squadra che ha già Vinto dei Mondiali in Moto2, quindi ho grandi speranze.
A che età hai cominciato ad appassionarti a questo mondo?
E’ stato il primo amore, è quello che ho chiesto sempre alla mia famiglia, e poi l’adrenalina ha subito creato la chimica…Un amore a prima vista.
In molti provano a diventare sportivi di alto livello o addirittura campioni. Quali sono gli elementi che differenziano chi ce la fa da chi si trova a dover abbandonare i propri sogni?
La mentalità, il desiderio, la fame di arrivare e di farcela. Un pizzico di fortuna con i risultati al momento giusto, il talento ovviamente, ma se tu ci credi e nella tua testa hai solamente l’obiettivo di arrivare al top nulla ti disturba. E diventa più semplice seguire la strada per realizzare i tuoi sogni. La testa è la parte fondamentale nel poter raggiungere o meno i traguardi che ti eri prefissato.
Molte persone vedono soltanto i vantaggi dell’essere un personaggio mediatico. Ma a quante cose deve rinunciare un ragazzo di vent’anni per essere un atleta di alto livello?
In tutti gli sport, non solo nella moto, il livello sta arrivando all’estremo e ciò ti porta a dover sempre essere in forma, sempre mentalizzato e pronto a lavorare tanto e sacrificare tutto…Più ti sacrifichi più puoi migliorare nella tua attività. Ciò che so è che il mio obiettivo nella vita è solo uno, e farò di tutto per raggiungerlo: farcela ad arrivare al top in questo sport e togliermi tutte le soddisfazioni possibili.
La bicicletta fa parte del tuo restare in forma durante la stagione. Come ti sei avvicinato a questo altro tipo di due ruote, e quanto utilizzi la bici solitamente?
Prima di incontrare Ivan (il mio preparatore) la vedevo un pò come una cosa lontana dal mio mondo, non riuscivo a vederlo come un mezzo per migliorarmi. Poi lui mi ci ha fatto avvicinare, era un professionista dell’ultra distanza…E ho scoperto uno sport che amo e che mi fa stare bene, anche nelle sensazioni: ad esempio la posizione è simile a quella in moto quando corro. Mi aiuta quindi a replicare nell’utilizzo gli stessi muscoli, e poi anche per il cuore è un allenamento importante, per non dire essenziale. Poi poter pedalare su una bici importante e speciale come la mia Trek émonda mi esalta ancora di più.
Quali sono i tuoi percorsi preferiti quando pedali?
Ho preferito avere una bicicletta adatta alla salita in quanto i miei percorsi preferiti prevedono sempre lo scalare qualche strada in salita… Mi piace faticare, arrivare in cima senza energie, che ho dato tutto quello che avevo, e più c’è salita più mi piace…È un modo per sfidarmi, e alzare sempre un po’ più in alto l’asticella dei miei obiettivi.
Progetti e sogni per il futuro?
Essere uno dei Piloti più forti al Mondo della Classe Regina, questo è il mio sogno. Vorrei Vincere anche prima, in Moto3 lo sentivo mio, sentivo di meritarlo e me lo sono sentito un pò togliere con quel secondo posto finale che mi ha lasciato un po’ l’amaro in bocca. Quindi ora testa fissa sul cercare di essere campione in Moto2 e poi arrivare a battagliare con i migliori in MotoGP.
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