Filippo Baroncini Abbiamo fatto due chiacchere con Filippo Baroncini, ciclista su strada italiano che è appena arrivato alla Trek-Segafredo

Filippo Baroncini Abbiamo fatto due chiacchere con Filippo Baroncini, ciclista su strada italiano che è appena arrivato alla Trek-Segafredo

Photo credits: Sean Hardy

Ciao Filippo, prima stagione tra i professionisti. Hai da poco terminato ritiro e prime corse con il tuo nuovo team. Quali sono le tue prime sensazioni?

Sì, il ritiro è stato veramente una bella esperienza. Ho notato subito la professionalità della squadra e la cura di ogni dettaglio che mi hanno fatto subito capire il mondo professionistico vissuto da corridore. Con i compagni ci stiamo conoscendo ma le prime impressioni sono state ottime con tutti, la squadra è molto motivata e altrettanto lo sono anch’io.

Cosa ti aspetti dalla tua prima stagione da professionista?

Dalla mia prima stagione da professionista mi aspetto di continuare a crescere e fare tanta esperienza. Ho la fortuna di essere nel gruppo di corridori che faranno le classiche dove avrò il primo approccio a gare veramente importanti, sperando di imparare tanto per poter essere anche io competitivo in futuro, anzi, magari il prima possibile.

Photo credits: Sean Hardy

Quest’anno nel tuo calendario corse sono previste anche qualche classica del nord. Da campione del mondo U23, in quali gare credi di essere già competitivo?

Penso di poter riuscire a dire la mia magari nelle brevi corse a tappe, dove lo spazio per me potrebbe essere maggiore, e provare in queste situazioni a portare a casa qualche buon risultato. Certamente non parlo di classifiche finali, ma qualche tappa adatta alle mie caratteristiche potrei provare a farla mia.

Photo credits: Sean Hardy

E quale è la corsa che nella tua carriera vorresti assolutamente vincere?

La mia corsa dei sogni è la Milano-Sanremo. Questa è una corsa che è nei miei pensieri sin da quando ero bambino, pertanto se devo puntare una corsa, dico proprio la classicissima di primavera.

Come ti sembra il feeling con la nuova bicicletta e i nuovi materiali?

Il feeling con la nuova bici è veramente ottimo. Ho scelto l’émonda come bici da utilizzare, ho notato subito l’incredibile leggerezza e allo stesso tempo grande reattività, pertanto la trovo una bici assolutamente veloce e adatta alle mie caratteristiche.

Photo credits: Sean Hardy

Come ti poni nei confronti della dieta che un ciclista deve affrontare? Ti pesa o per te è semplice seguire il regime di alimentazione che ti viene suggerito?

Seguire le varie diete non mi stressa per niente, anzi, mi viene parecchio naturale. Riesco a gestirmi da sempre molto bene, non ho mai avuto problemi nel mantenere il mio peso forma, e non avendo mai avuto particolari difficoltà capita anche di togliermi qualche sfizio di tanto in tanto, quando i periodi di allenamento lo permettono.

Hai altre passioni oltre alla bicicletta?

Fino a poco fa mi piaceva molto andare a sciare durante la stagione invernale, anche se ora con i ritmi da corridore professionista diventa praticamente impossibile. Un’altra mia passione, abbastanza particolare per un ciclista, è il cucinare.

Senti più l’emozione o la carica per la stagione appena iniziata?

Sono sicuramente più carico che emozionato. Ho avuto già lo scorso anno un primo assaggio di professionismo, con anche il raggiungimento di un ottimo piazzamento alla Coppa Sabatini. Oltre che carico, sono anche curioso di vedere come andrà la mia stagione e di potermi finalmente confrontare con tutti quegli atleti che fino a poco fa potevo vedere soltanto dalla televisione

Émonda

La più leggera, la più veloce, la prima in cima ad ogni salita.
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